“La fumata nera con cui si è chiuso il vertice di ieri a Palazzo Chigi è per noi un buon segno che accogliamo, quindi, con soddisfazione perché dimostra come la strada della regionalizzazione sia del tutto impraticabile per il sistema di istruzione. La scuola italiana è e deve restare una e indivisibile”.
È quanto afferma la Gilda degli Insegnanti intervenendo in merito al nulla di fatto che ha costretto i ministri interessati dall’Autonomia Differenziata ad aggiornare la discussione a giovedì mattina.
“L’Intesa siglata lo scorso 24 aprile tra sindacati e Governo parla chiaro: la scuola deve essere lasciata fuori dalla partita della regionalizzazione. Non si tratta di una semplice promessa - sottolinea la Gilda - ma di un impegno formale messo nero su bianco dopo una lunga ed estenuante trattativa durata una notte intera e sottoscritto da Conte e Bussetti. In quanto ministro della Repubblica italiana, Bussetti ha il dovere istituzionale di difendere l’unità nazionale del sistema scolastico e di garantire lo stesso diritto all’istruzione dalle Alpi alla Sicilia. A un sistema basato su scuole di serie A e serie B continueremo sempre a dire no, così come rifiutiamo il modello del Trentino Alto-Adige che per noi non rappresenta affatto un esempio da imitare. Se il ministro Bussetti ha davvero intenzione di convincere i sindacati della bontà e della validità della regionalizzazione della scuola - conclude la Gilda - sappia che per noi sarà solo fiato sprecato”.
Roma, 9 luglio 2019
Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti