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Scuola, concorso PNRR, Gilda: inadeguato, occorre ritrattare con Commissione UE

Sul nuovo concorso PNRR la Gilda degli Insegnanti intende esprimere il proprio dissenso

Quattro buoni motivi per non bandire il concorso PNRR 2 e ritrattare con la Commissione Europea per l’assunzione con doppio canale


La Gilda degli Insegnanti ha sempre sostenuto la selezione meritocratica dei docenti attraverso concorsi pubblici, riconoscendo l'importanza di una scuola di qualità. Tuttavia, di fronte all'attuale emergenza legata al precariato e alla necessità di garantire continuità didattica, il concorso PNRR 2 non sembra essere la soluzione più adatta. In questo momento straordinario, occorrono misure straordinarie per fronteggiare le sfide della scuola italiana.


Ecco quattro buoni motivi per cui la Gilda ritiene inadeguato il concorso PNRR 2 e propone di ritrattare con la Commissione Europea introducendo l’assunzione a doppio canale come soluzione più efficace e tempestiva.


1. Tempi troppo lunghi per un'emergenza immediata


Il concorso PNRR 2 richiede tempi prolungati per l’organizzazione, lo svolgimento delle prove e l’immissione in ruolo dei vincitori. In un contesto di emergenza come quello attuale, questi tempi sono incompatibili con la necessità di stabilizzare rapidamente i docenti e garantire la copertura delle cattedre. Inoltre, a partecipare al concorso PNRR 2 sarebbero più o meno gli stessi docenti che hanno partecipato al concorso PNRR 1, quindi, è già personale selezionato e che ha dimostrato il proprio valore.


2. Obiettivi del PNRR a rischio


Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede di stabilizzare almeno 70.000 docenti entro il 2024 per migliorare la qualità della scuola italiana e ridurre il precariato. Tuttavia, il concorso PNRR 2, con i suoi tempi lunghi e le incertezze burocratiche, rende impossibile il raggiungimento di questo obiettivo.


3. Risolvere subito la piaga del precariato


Il precariato nella scuola italiana è un problema strutturale che non può più essere ignorato. Molti docenti precari, pur avendo accumulato anni di esperienza, continuano a lavorare senza la certezza di un contratto stabile, danneggiando la loro vita professionale e personale, oltre che la continuità didattica per gli studenti.


4. Migliore gestione delle risorse


Indire un nuovo concorso nazionale richiede un significativo dispendio di risorse economiche e amministrative. In un momento in cui le risorse dovrebbero essere concentrate sul miglioramento delle infrastrutture scolastiche e sui bisogni degli studenti, organizzare un concorso lungo e complesso non sembra la scelta migliore.


Soluzione


La Gilda propone un sistema di assunzione a doppio canale, che recluti prioritariamente dagli idonei dei precedenti concorsi (Straordinario 2018, Ordinario 2020, Straordinario 2022 e PNRR 1). Per i posti residui si potrebbe proporre il sistema di reclutamento dalle prime fasce GPS con tre anni di servizio, come avvenuto nell’A.S. 2021/2022 e come avviene tutt’oggi per gli specializzati di sostegno. In questo modo, si potrà velocizzare l’immissione in ruolo di docenti già selezionati e pronti a coprire immediatamente le necessità delle scuole. Tale sistema eviterà costi amministrativi aggiuntivi e garantirà un processo di assunzione più rapido e meno oneroso. Il doppio canale consentirà una maggiore flessibilità e riduzione dei tempi burocratici.


Conclusione


La Gilda degli Insegnanti ritiene che il concorso PNRR 2, così come attualmente previsto, non risponda in modo efficace alle urgenze del sistema scolastico. Chiediamo quindi di ritrattare con la Commissione Europea il numero di concorsi previsti, introducendo l’assunzione a doppio canale come misura straordinaria.

“D’altra parte, questa nuova contrattazione con la Commissione Europa sembra resa ancora più fattibile alla luce della risposta che la Commissione stessa ha dato ad una lettera di un docente idoneo al concorso ordinario 2020:


“…nel campo dell’istruzione l’UE può solo sostenere, coordinare o integrare le azioni degli Stati membri, senza sostituirsi alle loro competenze in questo settore”


Attraverso questa strategia, sarà possibile stabilizzare rapidamente i docenti precari, garantendo continuità didattica e rispettando gli obiettivi del PNRR, senza compromettere il principio di meritocrazia.


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pubblicato il 09/11/2024
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