Scuole in difficoltà nel coprire con le supplenze brevi i posti rimasti vacanti, docenti disoccupati nonostante siano titolati, alunni ai quali non viene garantita la continuità didattica. A rilevarlo è la Gilda degli Insegnanti, che punta l’indice contro l’ordinanza ministeriale che limita la possibilità di presentare la domanda di messa a disposizione per le supplenze (Mad) soltanto a chi non è inserito in alcuna graduatoria di qualsiasi provincia. Tutti i docenti, pur inseriti nelle Gps e nelle graduatorie di istituto in posizioni utili per aspirare a una supplenza anche annuale, - spiega la Gilda - non hanno ottenuto un incarico perché, a causa della mancata pubblicazione ad agosto del quadro completo di tutti i posti disponibili, nella domanda non hanno indicato alcune sedi, rimanendo così senza cattedra. Secondo le nuove disposizioni ministeriali, questi docenti non possono neanche presentare la domanda di messa a disposizione in altra provincia. Si tratta di un’ulteriore dimostrazione di come il sistema di reclutamento sia completamente ingessato, - commenta la Gilda - una situazione che nelle scuole sta provocando notevoli disagi anche considerate le assenze causa Covid. Storicamente, la cosiddetta Mad era una semplice domanda rivolta ai capi di istituto e volerla regolamentare a ogni costo - conclude la Gilda - non ha fatto altro che aggravare la situazione.