Il ministero dell’Istruzione e del Merito dovrà rendere noto e fornire per intero il software e l’algoritmo che hanno gestito le procedure informatizzate di nomina dalle Gps, “eventualmente mediante accesso anche da remoto al server”. A stabilirlo è una sentenza con cui il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di un docente che, sostenuto dalla Gilda-Unams con il patrocinio degli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, aveva denunciato malfunzionamenti dell’algoritmo. Lo scorso settembre la Gilda-Unams aveva già presentato richiesta di accesso agli atti ottenendo, però, dal ministero una documentazione incompleta e non utile per verificare gli errori segnalati. Da qui, dunque, una seconda richiesta di accesso agli atti. “Per il secondo anno consecutivo - commenta Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda-Unams - abbiamo assistito a eclatanti errori nell’assegnazione delle supplenze. Adesso, grazie al provvedimento emesso dal Tar del Lazio, il ministero dovrà rilasciare tutta la documentazione richiesta, che sottoporremo a una perizia tecnica per verificare la funzionalità del software e dell’algoritmo e tutelare i docenti che potrebbero essere stati scavalcati nelle convocazioni”. “Che l’algoritmo abbia assegnato sedi in maniera difforme rispetto a quanto stabilito dalla normativa e in violazione del principio meritocratico - aggiunge l’avvocato Bonetti - è attestato dalle sentenze pubblicate ogni giorno dai giudici del lavoro su tutto il territorio nazionale. Una problematica di tale portata, tuttavia, deve essere risolta alla radice e non può essere lasciata alla discrezionalità di un giudice solo quando l’insegnante leso decida di agire in giudizio. I nostri tecnici hanno già iniziato ad analizzare i dati in nostro possesso e ora - conclude Bonetti - potranno verificare materialmente l’origine di tali errori”.